Miele narra la storia di Irene, una ragazza di trent'anni che ha deciso di aiutare le persone che soffrono: malati terminali che vogliono abbreviare l'agonia, persone le cui sofferenze intaccano la dignità di essere umano. Un giorno a richiedere il suo servizio è un settantenne in buona salute, che ritiene semplicemente di aver vissuto abbastanza. L'incontro metterà in discussione le convinzioni di Irene e la coinvolgerà in un dialogo serrato lungo il quale la relazione tra i due sembrerà infittirsi di sottintesi e ambiguità affettive.
Valeria Golino arrivata al Festival di Cannes 2013 con il suo primo lungometraggio da regista e viene accolta subito dalla critica. 'Miele', questo il titolo dell'opera, viene presentato nella sezione 'Un Certain Regard' e per la Golino ciòè sicuramente motivo d'orgoglio ma anche fonte di profondo stress.
Lo ammette pubblicamente l'attrice stessa, prestata per una volta alla macchina da presa. “Lo confesso, sono felice ma anche molto tesa, non riesco a godermi questo momento”, dichiara. “Non so che nome dare a questo stato d'animo – continua l'artista – mi piacerebbe essere più serena ma ogni volta che mi è capitato qualcosa di importante nella vita ero sempre meno contenta di quanto volessi. Deve passare del tempo, tra un mese sarò contenta”.
